LUCE DI MILLE SOLI
di Romano Maria Luisa
CAMBIAMENTO
Questo mio scritto nasce da una riflessione. Riflettevo un giorno, guardando la gente, osservando i loro visi e atteggiamenti, cercando di capire le probabilità di comprensione da parte dei molti sul vero senso di ciò che ci sta accadendo da qualche tempo. Mi chiedevo se siamo maestri abbastanza del nostro destino per capire, cogliere questo significato nella sua più recondita -per ognuno di noi- radice, o attendiamo che ci cada davanti un cartellone dal cielo con la sua spiegazione e forse perché no, anche la risposta? Certo se qualcuno si prendesse la responsabilità al posto nostro di indicarci per favore una buona volta per tutte la strada da intraprendere alcuni di noi sarebbero ben lieti di seguirla..
Perché mai se fino a ieri eravamo assopiti cosi bene nel nostro ruolo di cittadini del pianeta Terra, oggi tutto ciò non basta più? Il gioco di Maya ha cambiato i ruoli e noi non ce ne siamo neanche accorti. Supponiamo che il burattinaio fino a ieri ci chiedeva di danzare per lui e in cambio ci dava da mangiare. Noi potevamo obbedire, tranquillamente assopiti nel ruolo. Oggi scopriamo, o dovremmo scoprire che eravamo noi a chiedere al burattinaio di giocare il suo ruolo per noi, su di noi, e che forse è stato sempre cosi. A noi bastava forse che ci fosse permesso essere sognatori, assopiti, anche asserviti al sistema, con cui il Mangiafuoco di turno dal pancione gigantesco e la risata rude dimostrava di saper gestire il tutto. Bastava che non fossimo noi a dover pensare.
Oggi le cose sono cambiate. Maya o l'illusione, la realtà illusoria che viviamo in questo mondo, ha sovvertito i ruoli. Da gestori del sogno mentre eravamo addormentati, non ci siamo accorti che siamo diventati noi i veri "burattini". E Mangiafuoco ora vuole comandare. E noi non riusciamo a svegliarci. Siamo sotto shock. Traumatizzati oserei dire.
Noi siamo come dei laghi, dove se qualcuno tira un sasso nell'acqua si creano delle onde circolari, e onda su onda queste si infrangono sulla riva. Quel lago rappresenta la nostra coscienza. Il freddo, buio silenzio delle acque del lago rappresentano la nostra psiche/anima bloccata davanti a quanto stiamo vedendo, vivendo.
Supponiamo che fino a ieri era un bambino a tirare un sassolino nel lago. Le onde erano poco più che visibili. Quindi possiamo dire che accadeva poco o quasi nulla a livello di prese di coscienza. Oggi siamo davanti ad una necessaria presa di coscienza planetaria, questo ci troviamo ad affrontare oggi. Quel lago, la nostra coscienza, sta registrando continui tsunami di onde che si infrangono non stop sulle rive della nostra comprensione, intelligenza, anima.. Un potente ariete sta bussando, forzando le nostre mura, i nostri blocchi interiori. Non chiede permesso. Esige il nostro risveglio prima che crolli tutto. Quindi? Quale risposta?
Nelle scuole iniziatiche si parla spesso di lavorare su sé stessi e il proprio ego, che fa, almeno cosi si direbbe, di tutto per non fare avanzare l'iniziando verso il centro di sé stesso, nella conoscenza, nella trasformazione dell'Io egoistico umano in Sé superiore.
E' molto semplice. Supponiamo che in giardino abbiamo un cane mastino. Che noi nutriamo con carne cruda. Il mastino è cattivo e feroce. Almeno quanto lo è l'ego di un essere egoista, sciocco, debole. Un giorno decidiamo che vogliamo diventare vegetariani e dal quel momento in poi la sola vista della carne cruda ci fa star male. Quindi come facciamo con il nostro cane mastino/ ego? Lo affamiamo? Se facciamo questo prima o poi uscendo in giardino, il cane mastino affamato ci morderà.
Questo concetto è rappresentato molto bene nel simbolo del drago che S. Giorgio, il cavaliere senza macchia, immobilizzerà, ( nell'iconografia molto antica il drago non viene ucciso non può morire ma trasmutato) salvando la pura dama bianca, la nostra Anima. Qui abbiamo i simboli delle tre fasi alchemiche della Grande Opera al nero, bianco, e rosso. Senza entrare troppo nella simbologia di S. Giorgio, simbologia alchemica anch'essa, basta dire che Egli rappresenta la purezza, la nobiltà di anima, il coraggio.. Tutti valori che l'essere umano sembra aver quasi completamente dimenticato.
In realtà S. Giorgio sembra non sia mai esistito, sarebbe un santo leggendario, anche se alcuni scritti lo daterebbero indietro fino all'anno 303, come si legge in “De situ terrae sanctae” di Teodoro Perigeta del 530 ca., il quale attesta che a Lydda (Diospoli) in Palestina, oggi Lod presso Tel Aviv in Israele, vi era una basilica costantiniana, sorta sulla tomba di san Giorgio e compagni, martirizzati verosimilmente nel 303, durante la persecuzione di Diocleziano..(1)
La fantasia popolare e i miti greci di Perseo che uccide il mostro liberando la bella Andromeda, elevarono l’eroico martire della Cappadocia a simbolo di Cristo, che sconfigge il male (demonio) rappresentato dal drago. I crociati accelerarono questa trasformazione del martire in un santo guerriero, volendo simboleggiare l’uccisione del drago come la sconfitta dell’Islam; e con Riccardo Cuor di Leone (1157-1199) san Giorgio venne invocato come protettore da tutti i combattenti.
Con i Normanni il culto del santo orientale si radicò in modo straordinario in Inghilterra e qualche secolo dopo nel 1348, re Edoardo III istituì il celebre grido di battaglia “Saint George for England”, istituendo l’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio o della Giarrettiera. (2)Il Nobilissimo Ordine della Giarrettiera, risalente al Medioevo, è il più antico ed elevato ordine cavalleresco del Regno Unito. (3) Giarrettiera, ordine della(ingl. Order of the Garter) Supremo ordine cavalleresco inglese, istituito da Edoardo III nel 1347 circa e conferito a cittadini inglesi illustri. Ne fanno parte il sovrano, gran maestro dell’ordine, e 24 cavalieri; sono eleggibili tutti i discendenti di re Giorgio I; come cavalieri onorari possono essere eletti sovrani e principi di case sovrane estere; nel 14° sec. e nel 15° vi furono ammesse anche principesse e dame, dette Dames de la Fraternité de St.-George.
Sede dell’ordine è la St. George’s Chapel a Windsor; stemma è una giarrettiera sormontata dal motto «Honi soit qui mal y pense». (4)
Torniamo ora al nostro discorso. Il punto è: la nostra Anima vuole rimanere prigioniera del drago/ego/Mangiafuoco, ovvero i nostri istinti più bassi, o piuttosto vuole essere liberata?
L'ego, il nostro ego, è come il mastino. Non possiamo privarlo del ruolo che gli appartiene. Piuttosto dobbiamo, cambiando evolvendo noi stessi, trasformarlo. Quel mastino, ovvero il nostro ego, se visto nella sua giusta luce può divenire il nostro migliore alleato. Possiamo farlo divenire il nostro migliore amico.
Occorrerebbe comprendere che ciò che noi crediamo sia contro di noi possiamo farlo divenire a nostro favore, ma per fare questo, per ottenere questo risultato, dobbiamo sforzarci di risvegliarci. Vedere le cose nella loro giusta luce con occhi aperti. E' possibile. Cosi è stato per tutti coloro che attuando una trasformazione in sé stessi hanno trasformato la propria realtà interiore, risvegliandosi appunto.
Con ferrea volontà dobbiamo guardare la nostra realtà, intorno a noi e personale. Occorre una trasformazione. Con volontà dovremmo guardarci dentro. Occorre comprendere che forse Mangiafuoco il Burattinaio sta obbedendo ai nostri ordini, e che finché non invertiamo quell'ordine, attuando un risveglio, egli continuerà.
Ci attende un futuro nel quale, se vogliamo, se abbiamo compreso il nostro vero ruolo oggi, come esseri umani su questa terra, nel futuro saremo liberi, degni rappresentanti del divino che abita in noi. Il nostro Spirito e la nostra Anima.
fonte:
(1-2)https://www.famigliacristiana.it/articolo/san-giorgio-il-cavaliere-misteriosi-dal-cultplanetario.aspx
(3)https://www.google.com/searchq=ordine+dela+giarrettiera&oq=ordine+dela+giarrettiera&aqs=chrome..69i57.5991j0j1&sourceid=chrome&ie=UTF-8
(4)- https://www.treccani.it/enciclopedia/ordine-della-giarrettiera/