LUCE DI MILLE SOLI
di Romano Maria Luisa
ERCOLE IL MITO
Ercole/Eracle era figlio di Giove/Zeus il quale aveva occasionalmente l'abitudine di essere infedele ad Era, la quale generalmente non digeriva bene queste sue avventure con le donne mortali per quanto bellissime. I due sommi dei ne discussero un pò ma poi si misero d'accordo sul fatto che se Ercole avesse mai voluto diventare immortale se lo doveva guadagnare, andando al servizio del Re di Tirinto. Cosa che Ercole fece. Nacquero qui le 12 fatiche di Ercole, le quali altro non sono che favole allegoriche del lavoro su sè stesso dell'iniziato-eroe, durante l'arco di un anno, che poi non è solo un anno, ma tutta la vita..
Per ottenere l'immortalità Eracle messosi al servizio del Re di Tirinto si avviò verso l'inizio delle famose 12 fatiche. La prima fatica era abbattere l'invincibile leone di Nemea. Una volta nella grotta dove viveva il leone Ercole credette di poter intrappolare la bestia all'interno ma aimè la grotta aveva due entrate. Ercole escogitò quindi di attendere che il leone rientrasse dalla seconda porta dopo averne bloccato la prima. Qui attese la bestia. Inutile dire che la battaglia fu cruenta, violenta, ma vinse Ercole strangolando il leone con le sue stesse mani, come sappiamo. Poiché il leone era invulnerabile Ercole si fece una tunica con la sua pelle e un copricapo con la sua testa. Indossandone la pelle egli "diviene" -cosi si credeva- quella forza, quella invincibilità.
Gettiamo ora uno sguardo all'interno di questa Aurea Simbologia. Ercole per ottenere l'immortalità deve far capire quanto vale, si mette al servizio di un Re, ovvero un autorità terrena che può ordinargli cosa fare. Gli viene ordinato di uccidere il leone di Nemea. Qui la simbologia delle due entrate della grotta ci parla di qualcosa che può anche sfuggirgli. Ci parla della dualità, e anche delle due correnti energetiche sottili all'interno del corpo umano, Ida e Pingala.
Ercole oltre a dare prova di forza darà anche prova di astuzia, furbizia, e bloccando un uscita intrappola il leone.Il leone qui è istinto, forza brutale, violenza, sangue. Ercole combatte queste non virtù, che in realtà sono le proprie, con tutto sé stesso, armato solo della sua clava, sconfiggendole. Ora il leone, da simbolo terreno di ciò che si diceva, assume, mette in luce, il suo aspetto sottile spirituale, ovvero solare, e in quanto tale, accompagnerà tutto il mito di Ercole, cosi come rappresenterà il movimento dell'astro solare attraverso tutto lo zodiaco.
Ercole, l'uomo, rappresenta l'iniziato nel suo viaggio/iniziatico/lavoro su sè stesso, verso il perfezionamento, la sublimazione del proprio essere interiore. Attraverso i 12 mesi dell'anno, attraverserà le dodici fatiche, nel tempo di un arco solare, seguendo lo zodiaco-movimento del Sole. Diverrà l'Eroe.
"..Eracle (che i Romani chiamavano Ercole) era figlio di Zeus e di Alcmena, la regina di Tirinto; la moglie di Zeus, Era, a causa della gelosia, odiò questo bambino ancor prima della sua nascita, e gli promise vendetta: Alcmena, per paura della dea, abbandonò il piccolo appena nato.
Eracle fu trovato per caso da Era e Atena che stavano facendo una passeggiata; intenerita, Era fece succhiare al neonato qualche goccia del suo latte, e Atena portò il bambino ad Alcmena, perché lo adottasse: lei lo riconobbe immediatamente e, sentito il racconto, capì che grazie al latte di Era il figlio avrebbe potuto diventare immortale. Era, appena si rese conto di chi fosse il bebè che aveva salvato, mandò due serpenti per ucciderlo: questi lo presero per il collo ma il bambino prodigio riuscì a strapparseli di dosso e a ucciderli, strangolandoli.." (https://www.nomix.it/mitologia-9-il-mito-di-eracle.php)
Era è la parte femminile -animica- della divinità, moglie di Zeus. E' lei che chiederà a Eracle/Ercole di dare prova del proprio valore. In cambio potrà ottenere l'immortalità dell'Anima.
Le due porte. La prima porta rappresenta il passato, ossia ciò che egli era fino ad un momento prima. Il leone rappresenta il presente.La seconda porta rappresenta il futuro.
Questa doppia valenza, simbologia, ci riporta alla mente Giano bifronte o Janus Bifrons, la divinità delle porte degli antichi romani. Simbolo che i Romani apponevano sulle porte. Divinità dai 2 volti. La porta rappresenta Giano in cui si entra nel presente che diviene subito passato divenendo futuro.
Non dimentichiamoci che Ercole è figlio di Zeus. Egli è pronto a obbedire a tutti gli effetti agli dei, "sacrificando" sull'altare della sua trasmutazione la sua natura bruta, umana.
Nel preparare la battaglia con il Leone di Nemea egli deve necessariamente "bloccare" una porta ossia il passato e lasciare aperto il futuro, affrontando il presente.
All'uscita dalla seconda porta Ercole deve necessariamente uscire da eroe o sarà tutto stato vano. La sua uscita sarà verso la Luce. Es. Io. SuperIo.
Ercole userà l'Es, pulsione di base del suo essere, istinto, e forza bruta, che in contatto con il suo Io- l'Es e l'Io sono gia le due porte simbolo- lo guideranno a livello di coscienza nella ricerca del suo obiettivo.
Queste due forze del nostro futuro Eroe lo sostengono nella sua missione, maturazione/raggiungimento appieno del suo SuperIo, volto verso l'idea di perfezione.Il leone è, simbolo solare di coraggio e fierezza.
La lotta con il leone ci parla della trasformazione, trasmutazione delle energie basse, dense, che il leone appunto qui vuole rappresentare ma che sono dell'Eroe stesso.
E' d'obbligo aggiungere che le due porte rappresentano le due porte solstiziali dell'anno, il 21 giugno e 21 dicembre. Entro le quali il leone, ovvero il sole, è simbolo della Grande Opera, di cui il Mito spesso ci fornisce allegorie. L'Eroe/Iniziato/Ercole seguirà attraverso le sue 12 fatiche questo percorso atto a formare la Pietra Filosofale. L'energie trasmutate diverranno Luce.